Se è il fare e solo il fare che è reale, dice
Marx, la realtà di questo fare si determina e si incorpora nel processo storico
universale, dice Gramsci. Il fare di un rivoluzionario, la determinazione del fare e nell'aver fatto, come si evince nella lettera che Gramsci scrive alla madre, il 15 giugno 1931, quasi a congedarsi da lei anticipatamente per non lasciare alcun non detto, eppur serenamente, nonostante la condanna, la detenzione, le condizioni di salute sempre più precarie, diventa parte integrante e
organica del movimento comunista, certo del processo, perché il movimento comunista è il
“processo storico universale” nella misura in cui il senso verso cui la storia oggettivamente marcia è il comunismo.
La "Commissione Rinascita di Gramsci" riscopre la scientificità del pensiero di Gramsci, la scienza e il metodo di scienza. I suoi insegnamenti. La ricontestualizzazione nel tempo della attuale crisi generale del capitalismo ormai entrata nella sua fase acuta, ultima. Lavora a superare, dunque, ogni narrazione mitica o monumentalizzazione sterile per riscoprire, scoprire la vitalità creatrice del pensiero di Gramsci, la sua forza rivoluzionaria. A
ché, impadronendosene le masse, sia arma della costruzione delle
rivoluzione socialista per la prima volta in un Paese imperialista,
diventando forza pratica che trasforma lo stato di cose presente.
Così il 22 gennaio, compleanno di Gramsci, è molto più che un compleanno o anniversario. Non è né mera ricorrenza né data rossa in calendario. Il "compleanno" di Gramsci da, è l'occasione per affermare Gramsci che rinasce, perchè rinasce nell'essere, oggi, ripreso, scoperto e riscoperto, nel dare continuità agli obiettivi da questi perseguiti, i metodi
indicati, capendoli, (ri)pensandoli alla luce della fine della società borghese. E guadagnarlo, così, nuovamente, a coscienza pratica del processo
storico di trasformazione rivoluzionaria, per guadagnare noi, oggi, alla costruzione di
una rivoluzione che non scoppia se non la si costruisce Far rinascere,
più che recuperare, la partitura terorica e, così, il processo pratico della rivoluzione,
inedita, nei paesi imperialisti è, oggi, coscienza operosa della necessità storica. È in questo processo che Gramsci vive, rivive,
rinasce.
Antonio Gramsci, un combattente, un intellettuale rivoluzionario, un uomo.
Noi, i suoi compagni, combattenti d'oggi, che impariamo ad essere intellettuali organici alle masse, donne e uomini del nostro tempo, che ne riscoprono gli insegnamenti, che costruiscono la rivoluzione. Ancora oggi, 22 gennaio 2015. Perchè, oggi, noi siamo Gramsci.
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