"[...] nel periodo romantico della lotta, dello Sturm und Drang popolare, tutto l’interesse si appunta sulle armi più immediate, sui problemi di tattica, in politica e sui minori problemi culturali nel campo filosofico. Ma dal momento in cui un gruppo subalterno diventa realmente autonomo ed egemone suscitando un nuovo tipo di Stato, nasce concretamente l’esigenza di costruire un nuovo ordine intellettuale e morale, cioè un nuovo tipo di società e quindi l’esigenza di elaborare i concetti più universali, le armi ideologiche più raffinate e decisive. [...] Si può così porre la lotta per una cultura superiore autonoma; la parte positiva della lotta che si manifesta in forma negativa e polemica con gli a‑ privativi e gli anti‑ (anticlericalismo, ateismo, ecc.). Si dà una forma moderna e attuale all’umanesimo laico tradizionale che deve essere la base etica del nuovo tipo di Stato." (Antonio Gramsci, Q 11, nota 70)

giovedì 19 gennaio 2017

L’OCCUPAZIONE DI VILLA MEDUSA A BAGNOLI







Nella assemblea tenuta il 12 gennaio scorso all’ex Asilo Filangieri di Napoli, e di cui c’è resoconto in questo blog, molti hanno parlato della necessità che i giovani conoscano la storia. Ecco un passaggio importante della storia della lotta di classe a Napoli, l’occupazione di Villa Medusa del gennaio 2013, che ricordiamo con il comunicato dell’epoca della sezione Napoli Ovest e della Federazione campana del Partito dei CARC.

IL COMUNICATO DELLA SEZIONE NAPOLI OVEST DEL PARTITO DEI CARC

Contro degrado, abbandono e speculazione più spazi per Bagnoli e la zona Flegrea!

In un quartiere già sfruttato da chi per anni ha speculato e rubato fiumi di denaro pubblico,senza creare né spazi o servizi sociali,luoghi di aggregazione per giovani,donne,lavoratori e lavoratrici,né bonifica dei territori,con la conseguenza di non creare nessun posto di lavoro!
Uno dei casi più eclatanti è Villa Medusa,centro sociale per anziani,che da anni è sottoposto ad un vero e proprio degrado,in cui l'amministrazione comunale e le istituzioni locali,avevano promesso fondi per centinaia di migliaia di euro senza mai restituire questo spazio a chi lo utilizzava. In questi primi 3 giorni di occupazione,all'interno di Villa Medusa,attraverso il lavoro volontario,di lavoratori,giovani,studenti abbiamo ritrovato in uno stato di abbandono tantissimo materiale (didattico,informatico,centinaia di libri e una quantità enorme di spazzatura.)

Tutto questo materiale ritrovato verrà valorizzato e messo a disposizione alla cittadinanza del quartiere,alla faccia di chi ha sprecato denaro pubblico,preso dalle tasche dei lavoratori.

Per questo crediamo sia assurdo,che una delle poche strutture sociali e luogo di aggregazione rimasti sul nostro territorio,debba avere questo triste destino. Per questo motivo,abbiamo ritenuto necessario  occuparlo.


*Occuparlo per restituirlo alla cittadinanza e soprattutto agli anziani che lo vivevano prima che fosse chiuso.



*Occuparlo pretendendo che le istituzioni facciano chiarezza sul destino di Villa Medusa. 



*Occuparlo per ribadire la necessità di restituire,a partire da Villa Medusa,tutti gli spazi in disuso e abbandonati sul territorio,senza lasciarli all'abbandono,al degrado e alla speculazione.  

  • Nessuna speculazione del patrimonio immobiliare! 
  • Lottiamo uniti per i beni Comuni!
  • Martedì 22 Gennaio h.10.00 conferenza pubblica a Villa Medusa.
  • Mercoledì 23 Gennaio h.18.00 assemblea pubblica, a seguire buffet con aperitivo sociale.
  • Per inf. (Villa Medusa) Via di Pozzuoli altezza cumana di bagnoli fermata Dazio


IL COMUNICATO DELLA FEDERAZIONE CAMPANA DEL PARTITO DEI CARC



Il 19 gennaio scorso Villa Medusa è stata liberata dal degrado dell’abbandono ed è stata restituita ai lavoratori, disoccupati, pensionati, studenti e precari della città di Napoli grazie all’occupazione dello stabile.
Questa struttura era utilizzata per la ricreazione degli anziani organizzati in associazione, fino a quando l’amministrazione comunale l’ha dichiarata inagibile, non perché pericolante ma per adeguamento alle norme di sicurezza (porte antipanico, scala antincendio, ecc.) che forse nemmeno il Comune di Napoli possiede come requisiti.  Per questi motivi è stata sgomberata per consentirne la ristrutturazione al cui scopo sono stati stanziati più di un milione di euro di fondi pubblici, essendo questa di proprietà del Comune. I lavori non sono mai iniziati, i finanziamenti non si sa che fine abbiano fatto ed ora il Comune di Napoli ha inserito Villa Medusa nell’elenco del patrimonio immobiliare in vendita per risanare i bilanci in rosso e per rispettare i termini delle leggi emanate dal governo Monti con la spending review. Ciò è accaduto nel totale silenzio della Municipalità e in assoluto disinteresse delle istituzioni verso il crescente bisogno di spazi di aggregazione e di luoghi abitativi da un lato, dall’altro i fatti vanno inquadrati tra le manovre che nell’ultimo anno l’assessorato al patrimonio pubblico ha messo in campo per favorire la Romeo s.p.a. credititrice del Comune e più che mai assetata di profitti sulla pelle dei napoletani.
L’occupazione di Villa Medusa e le altre occupazioni che si stanno realizzando in città stanno imponendo un freno deciso alla speculazione immobiliare e stanno invertendo la rotta a favore della maggioranza della popolazione: nel giro di una manciata di giorni il neo costituito Comitato Villa Medusa ha ripulito il posto, ha reso agibili i bagni e ripristinato la biblioteca rendendo nuovamente fruibile il posto all’associazione di anziani, ai giovani del territorio ed ai comitati di lotta per i diritti della città.
A questa occupazione, di cui siamo parte integrante, ed a tutte le altre in corso va il nostro sostegno e la nostra solidarietà poichè sono il principale strumento per imporre all’ordine del giorno la questione degli spazi e allo stesso tempo sono la soluzione praticata, qui ed ora, del problema a cui le istituzioni non sanno o non vogliono rispondere.
Il sindaco De Magistris in questa campagna elettorale che sta conducendo a sostegno di “Rivoluzione Civile” dice di essere contro la macelleria sociale delle misure del governo Monti, ma a parte qualche dichiarazione e il consiglio comunale chiamato sotto Montecitorio per strappare qualche finanziamento in più per la sua Amministrazione ben pochi sono i fatti! De Magistris e i suoi Assessori candidati Lucarelli e D’Angelo devono dimostrare con azioni concrete quanto affermano e da che parte stanno, che mettano in campo i loro poteri istituzionali per contrastare davvero le politiche del governo Monti iniziando a stralciare la lista immobiliare e pubblicando la documentazione del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli, che all’oggi nonostante i solleciti dei vari comitati per il diritto all’abitare restano un mistero nelle mani esclusive del signor Romeo, noto speculatore lestofante. Alla faccia della trasparenza e della rivoluzione arancione! Inizino a fare a Napoli ciò che declamano per il paese!
La Decima Municipalità e il Presidente De Francesco invece di attendere nell’inettitudine che i fondi già stanziati per Villa Medusa vengano loro consegnati, si impegni concretamente a far pubblicare i documenti e dica chiaramente cosa intende farne! 
Tutti i candidati devono esprimersi sul diritto agli spazi di aggregazione e all’abitare concretamente utilizzando il ruolo che hanno in campagna elettorale (ed maggior ragione se ricoprono già un ruolo istituzionale usare i propri poteri piccoli o grandi che siano) per sostenere le iniziative di lotta che vanno in questa direzione, far saltare tutti i progetti di taglio a discapito della collettività o di manovra a favore dei soliti noti privati, se vogliono davvero contribuire a cambiare le cose!
Ma sappiamo bene che nella assoluta maggioranza dei casi solo imponendo loro di fare, attraverso la lotta, faranno!
La crisi generale del sistema capitalista andrà ulteriormente ad acuirsi nei prossimi mesi con le sue conseguenze per le maggioranza della popolazione: disoccupazione, sfratti, licenziamenti, sanità e scuola pubblica allo scatafascio, trasporti pubblici sempre più ridotti, insufficienti e rincarati….lo scontro tra bande della borghesia imperialista (padroni, Vaticano, speculatori, Organizzazioni Criminali, USA) cresce e sintomi ne sono il susseguirsi di scandali legati a furti e saccheggi del patrimonio pubblico, connivenze Stato- Mafia, collaborazione in affari criminali del Vaticano, ruberie nei partiti parlamentari, orge e festini….sono pieni i telegiornali. Questa è la campagna elettorale di Monti, Berlusconi, Bersani, Casini, Fini, Di Pietro…tutto per fare diversione sui temi che interessano davvero le masse popolari e su cui chiaramente cercano di esprimersi il meno possibile, innanzitutto sulle ricette per il lavoro, e legittimarsi con il voto al potere del paese. Ma non c’è accordo su come gestire la crisi e l’ingovernabilità aumenterà. La resistenza popolare è frammentaria ma dispiegata: i lavoratori di tutti i settori scendono in strada per mancanza di stipendio o minacce di licenziamento o per riprendersi il lavoro e con esso dignità e diritti ai servizi: ospedali, scuole, fabbriche sono in fermento, solo in Campania sono oltre 400 vertenze aperte! Lottare singolarmente e all’infinito non garantisce la vittoria data la situazione generale catastrofica, chi ci governa o siede in Parlamento se cede su un fronte taglia su un altro! Per questo è necessario unirsi e coordinare tutte le forze popolari che resistono e lottano, è necessario un progetto complessivo per il risanamento del paese e non solo della città che ponga al centro delle proprie attività un lavoro utile e dignitoso per tutti.
Non c’è tra gli schieramenti elezioni politiche chi intenda o possa metterlo in campo attraverso la mobilitazione dei tanti comitati, associazioni, collettivi che stanno resistendo agli effetti della crisi in ogni campo: sociale, ambientale, sindacale, politico. Eludere il problema della prospettiva entro la quale muoversi non ci farà uscire dal marasma.
Oggi è necessario da un lato alimentare l’ingovernabilità del paese: occupazioni di stabili in disuso, fabbriche scuole, promuovere scioperi selvaggi, autorganizzare la produzione dei beni e dei servizi che ci occorrono, organizzare spese popolari di quanto ci serve e ci viene negato dalla crisi e da chi ci vorrebbe governare per continuare a far arricchire padroni, speculatori, Vaticano e Organizzazioni Criminali. Moltiplicare le iniziative di lotta proprio ora, in campagna elettorale, quando il nemico è più vulnerabile! Dall’altro lato dobbiamo sviluppare coordinamento delle mobilitazioni, far emergere e sostenere un comitato composto dagli esponenti più rappresentativi di queste che godono della fiducia di buona parte delle masse popolari, che abbia la capacità e la volontà di porsi alla testa della mobilitazione organizzandola per mettere in campo qui ed ora le misure immediate per evitare gli effetti peggiori della crisi.
Un passo concreto e possibile per la costruzione di un governo di emergenza popolare che su scala più ampia e poteri maggiori possa prendere in mano le sorti del paese imponendosi ai poteri forti, un governo che non ha bisogno di passare per le elezioni ma che si impone con la forza della lotta. Un governo di questa natura sarà un’esperienza di autorganizzazione tale per le masse popolari da far compiere un salto di qualità nella capacità di organizzazione, nella coscienza di classe, nella fiducia delle proprie capacità da aprire le porte alla soluzione definitiva alla crisi del capitalismo, la trasformazione radicale dell’ordinamento economico, politico e sociale, l’instaurazione del socialismo.

Napoli, 5 gennaio 2013


Nessun commento:

Posta un commento