Nella assemblea tenuta il 12 gennaio scorso all’ex Asilo Filangieri di Napoli, e di cui c’è resoconto in questo blog, molti hanno parlato della necessità che i giovani conoscano la storia. Ecco un passaggio importante della storia della lotta di classe a Napoli, l’occupazione di Villa Medusa del gennaio 2013, che ricordiamo con il comunicato dell’epoca della sezione Napoli Ovest e della Federazione campana del Partito dei CARC.
IL COMUNICATO DELLA SEZIONE NAPOLI
OVEST DEL PARTITO DEI CARC
Contro degrado, abbandono e speculazione più spazi per
Bagnoli e la zona Flegrea!
In un quartiere già sfruttato da chi per anni ha speculato e rubato fiumi di
denaro pubblico,senza creare né spazi o servizi sociali,luoghi di aggregazione
per giovani,donne,lavoratori e lavoratrici,né bonifica dei territori,con la
conseguenza di non creare nessun posto di lavoro!
Uno dei casi più eclatanti è Villa Medusa,centro sociale per anziani,che
da anni è sottoposto ad un vero e proprio degrado,in cui l'amministrazione
comunale e le istituzioni locali,avevano promesso fondi per centinaia di
migliaia di euro senza mai restituire questo spazio a chi lo utilizzava. In
questi primi 3 giorni di occupazione,all'interno di Villa Medusa,attraverso
il lavoro volontario,di lavoratori,giovani,studenti abbiamo ritrovato in uno
stato di abbandono tantissimo materiale (didattico,informatico,centinaia di
libri e una quantità enorme di spazzatura.)
Tutto questo materiale ritrovato verrà valorizzato e messo a disposizione alla
cittadinanza del quartiere,alla faccia di chi ha sprecato denaro pubblico,preso
dalle tasche dei lavoratori.
Per questo crediamo sia assurdo,che una delle poche
strutture sociali e luogo di aggregazione rimasti sul nostro territorio,debba
avere questo triste destino. Per questo motivo,abbiamo ritenuto necessario
occuparlo.
*Occuparlo per restituirlo alla cittadinanza e soprattutto agli anziani
che lo vivevano prima che fosse chiuso.
*Occuparlo pretendendo che le istituzioni facciano chiarezza sul destino
di Villa Medusa.
*Occuparlo per ribadire la necessità di restituire,a partire da Villa
Medusa,tutti gli spazi in disuso e abbandonati sul territorio,senza lasciarli
all'abbandono,al degrado e alla speculazione.
- Nessuna
speculazione del patrimonio immobiliare!
- Lottiamo
uniti per i beni Comuni!
- Martedì
22 Gennaio h.10.00 conferenza pubblica a Villa Medusa.
- Mercoledì
23 Gennaio h.18.00 assemblea pubblica, a seguire buffet con aperitivo
sociale.
- Per
inf. (Villa Medusa) Via di Pozzuoli altezza cumana di bagnoli fermata
Dazio
IL COMUNICATO DELLA FEDERAZIONE
CAMPANA DEL PARTITO DEI CARC
Il 19 gennaio scorso Villa
Medusa è stata liberata dal degrado dell’abbandono ed è stata restituita ai
lavoratori, disoccupati, pensionati, studenti e precari della città di Napoli
grazie all’occupazione dello stabile.
Questa struttura era
utilizzata per la ricreazione degli anziani organizzati in associazione, fino a
quando l’amministrazione comunale l’ha dichiarata inagibile, non perché
pericolante ma per adeguamento alle norme di sicurezza (porte antipanico, scala
antincendio, ecc.) che forse nemmeno il Comune di Napoli possiede come
requisiti. Per questi motivi è stata
sgomberata per consentirne la ristrutturazione al cui scopo sono stati
stanziati più di un milione di euro di fondi pubblici, essendo questa di proprietà
del Comune. I lavori non sono mai iniziati, i finanziamenti non si sa che fine
abbiano fatto ed ora il Comune di Napoli ha inserito Villa Medusa nell’elenco
del patrimonio immobiliare in vendita per risanare i bilanci in rosso e per
rispettare i termini delle leggi emanate dal governo Monti con la spending
review. Ciò è accaduto nel totale silenzio della Municipalità e in assoluto
disinteresse delle istituzioni verso il crescente bisogno di spazi di
aggregazione e di luoghi abitativi da un lato, dall’altro i fatti vanno
inquadrati tra le manovre che nell’ultimo anno l’assessorato al patrimonio
pubblico ha messo in campo per favorire la Romeo s.p.a. credititrice del Comune
e più che mai assetata di profitti sulla pelle dei napoletani.
L’occupazione di Villa Medusa
e le altre occupazioni che si stanno realizzando in città stanno imponendo un
freno deciso alla speculazione immobiliare e stanno invertendo la rotta a
favore della maggioranza della popolazione: nel giro di una manciata di giorni
il neo costituito Comitato Villa Medusa ha ripulito il posto, ha reso agibili i
bagni e ripristinato la biblioteca rendendo nuovamente fruibile il posto
all’associazione di anziani, ai giovani del territorio ed ai comitati di lotta
per i diritti della città.
A questa occupazione, di cui
siamo parte integrante, ed a tutte le altre in corso va il nostro sostegno e la
nostra solidarietà poichè sono il principale strumento per imporre all’ordine
del giorno la questione degli spazi e allo stesso tempo sono la soluzione praticata,
qui ed ora, del problema a cui le istituzioni non sanno o non vogliono
rispondere.
Il sindaco De Magistris in
questa campagna elettorale che sta conducendo a sostegno di “Rivoluzione
Civile” dice di essere contro la macelleria sociale delle misure del governo
Monti, ma a parte qualche dichiarazione e il consiglio comunale chiamato sotto
Montecitorio per strappare qualche finanziamento in più per la sua
Amministrazione ben pochi sono i fatti! De Magistris e i suoi Assessori
candidati Lucarelli e D’Angelo devono dimostrare con azioni concrete quanto
affermano e da che parte stanno, che mettano in campo i loro poteri
istituzionali per contrastare davvero le politiche del governo Monti iniziando
a stralciare la lista immobiliare e pubblicando la documentazione del
patrimonio immobiliare del Comune di Napoli, che all’oggi nonostante i
solleciti dei vari comitati per il diritto all’abitare restano un mistero nelle
mani esclusive del signor Romeo, noto speculatore lestofante. Alla faccia della
trasparenza e della rivoluzione arancione! Inizino a fare a Napoli ciò che
declamano per il paese!
La Decima Municipalità e il
Presidente De Francesco invece di attendere nell’inettitudine che i fondi già
stanziati per Villa Medusa vengano loro consegnati, si impegni concretamente a
far pubblicare i documenti e dica chiaramente cosa intende farne!
Tutti i candidati devono
esprimersi sul diritto agli spazi di aggregazione e all’abitare concretamente
utilizzando il ruolo che
hanno in campagna elettorale (ed maggior ragione se ricoprono già un ruolo
istituzionale usare i propri poteri piccoli o grandi che siano) per sostenere
le iniziative di lotta che vanno in questa direzione, far saltare tutti i
progetti di taglio a discapito della collettività o di manovra a favore dei
soliti noti privati, se vogliono davvero contribuire a cambiare le cose!
Ma
sappiamo bene che nella assoluta maggioranza dei casi solo imponendo loro di
fare, attraverso la lotta, faranno!
La crisi generale del
sistema capitalista andrà ulteriormente ad acuirsi nei prossimi mesi con le sue conseguenze
per le maggioranza della popolazione: disoccupazione, sfratti, licenziamenti,
sanità e scuola pubblica allo scatafascio, trasporti pubblici sempre più
ridotti, insufficienti e rincarati….lo scontro tra bande della borghesia
imperialista (padroni, Vaticano, speculatori, Organizzazioni Criminali, USA)
cresce e sintomi ne sono il susseguirsi di scandali legati a furti e saccheggi
del patrimonio pubblico, connivenze Stato- Mafia, collaborazione in affari
criminali del Vaticano, ruberie nei partiti parlamentari, orge e festini….sono
pieni i telegiornali. Questa è la campagna elettorale di Monti, Berlusconi,
Bersani, Casini, Fini, Di Pietro…tutto per fare diversione sui temi che
interessano davvero le masse popolari e su cui chiaramente cercano di
esprimersi il meno possibile, innanzitutto sulle ricette per il lavoro, e
legittimarsi con il voto al potere del paese. Ma non c’è accordo su come
gestire la crisi e l’ingovernabilità aumenterà. La resistenza popolare è frammentaria
ma dispiegata: i lavoratori di tutti i settori scendono in strada per mancanza
di stipendio o minacce di licenziamento o per riprendersi il lavoro e con esso
dignità e diritti ai servizi: ospedali, scuole, fabbriche sono in fermento,
solo in Campania sono oltre 400 vertenze aperte! Lottare singolarmente e
all’infinito non garantisce la vittoria data la situazione generale
catastrofica, chi ci governa o siede in Parlamento se cede su un fronte taglia
su un altro! Per questo è necessario unirsi e coordinare tutte le forze popolari
che resistono e lottano, è necessario un progetto complessivo per il
risanamento del paese e non solo della città che ponga al centro delle proprie
attività un lavoro utile e dignitoso per tutti.
Non c’è tra gli schieramenti
elezioni politiche chi intenda o possa metterlo in campo attraverso la
mobilitazione dei tanti comitati, associazioni, collettivi che stanno
resistendo agli effetti della crisi in ogni campo: sociale, ambientale,
sindacale, politico. Eludere il problema della prospettiva entro la quale
muoversi non ci farà uscire dal marasma.
Oggi è necessario da un lato alimentare
l’ingovernabilità del paese: occupazioni di stabili in disuso, fabbriche
scuole, promuovere scioperi selvaggi, autorganizzare la produzione dei beni e
dei servizi che ci occorrono, organizzare spese popolari di quanto ci serve e
ci viene negato dalla crisi e da chi ci vorrebbe governare per continuare a far
arricchire padroni, speculatori, Vaticano e Organizzazioni Criminali. Moltiplicare
le iniziative di lotta proprio ora, in campagna elettorale, quando il nemico è
più vulnerabile! Dall’altro lato dobbiamo sviluppare coordinamento delle
mobilitazioni, far emergere e sostenere un comitato composto dagli esponenti
più rappresentativi di queste che godono della fiducia di buona parte delle
masse popolari, che abbia la capacità e la volontà di porsi alla testa della
mobilitazione organizzandola per mettere in campo qui ed ora le misure
immediate per evitare gli effetti peggiori della crisi.
Un passo concreto e possibile
per la costruzione di un governo di emergenza popolare che su scala più
ampia e poteri maggiori possa prendere in mano le sorti del paese imponendosi
ai poteri forti, un governo che non ha bisogno di passare per le elezioni
ma che si impone con la forza della lotta. Un governo di questa natura sarà
un’esperienza di autorganizzazione tale per le masse popolari da far compiere
un salto di qualità nella capacità di organizzazione, nella coscienza di
classe, nella fiducia delle proprie capacità da aprire le porte alla soluzione
definitiva alla crisi del capitalismo, la trasformazione radicale
dell’ordinamento economico, politico e sociale, l’instaurazione del socialismo.
Napoli, 5 gennaio 2013
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