SERVE A FARE ARTE E CULTURA POPOLARE.
FACCIAMONE UNA CASA DELLE RESISTENZE.
DI IERI. DI OGGI
DI IERI. DI OGGI
GAlleЯi@rt, collettivo di artisti, artigiani,
operatori culturali, lavoratori della cultura e attivisti della città di Napoli
promosso dall’Associazione culturale Resistenza, fin dal 2013, in
piena autorganizzazione e autofinanziamento, hanno promosso e praticato un
processo di rivalorizzazione a uso sociali della Galleria Principe di Napoli,
gioiello monumentale abbandonato della città. Ne abbiamo fatto uno spazio
nuovamente pubblico: laboratorio di sperimentazione artistico-culturale di arti
figurative, di linguaggi espressivi, di libera produzione di arti e resistenze
artigiane. Un luogo, in questo senso, “resistente” ai progetti speculativi
legati al profitto di privati “investitori”. Oggi, sviluppando questa pratica e
dando prospettiva a quella pratica che ci ha contraddistinto e che portiamo
avanti, inauguriamo un progetto-quadro intergenerazionale insieme
all’Associazione culturale Resistenza, all’ANPI, Associazione Nazionale
Partigiani d’Italia e al Comune di Napoli, disposto e portato a riconoscere il
processo di autonomia sociale che nella Galleria si è affermato.
“Casa della Resistenza napoletana e delle Quattro Giornate. Le resistenze di ieri e di oggi” è il titolo del progetto e il filone sul quale struttureremo la condivisione degli spazi della Galleria come luoghi di memoria e di futuro nel solco dei valori della Resistenza che liberò il nostro paese dalla barbarie nazi-fascista e nella pratica di quei valori, facendone luogo di socializzazione responsabile, ponte intergenerazionale per la formazione culturale per le giovani generazioni, organizzazione sociale, produzione creativa..
Il confronto tra progettualità di sviluppo di un luogo
che così viene sottratto alla speculazione commerciale ed alla
cartolarizzazione coatta, per essere, invece, restituito alla dimensione
artistico-culturale e storica che gli è propria ha posto e pone oggi
nuove condizioni per le quali si sia dato avvio a questa collaborazione,
affinché progetti, idee, proposte, ma anche capacità professionali,esperienze
maturate, competenze tecniche, modalità operative possano essere ragionate in
un quadro condiviso, per ciò stesso partecipato. Aperto sempre, cioè, a
comitati, collettivi, movimenti, associazioni, singoli che, in qualsiasi
momento, possono portare il proprio contributo.
Nel
contempo, fuori di ogni delega, un progetto che spinga la stessa
Amministrazione Comunale a sostenere e favorire fattivamente altre esperienze
di autorganizzazione come tante ve ne sono in città: dalla nuova
occupazione a fini sociali di uno dei locali della Galleria, all’ex
Scuola Schipa e Villa De Luca quali occupazioni ad uso abitativo, da Villa
Medusa, oggi luogo di aggregazione sociale e sportiva, all’ex Asilo Filangieri,
spazio del libero esercizio di attività culturali fino alla ex Mensa della
Federico II. Esperienze, queste, che testimoniano una città viva e vitale,
nonostante tanto se ne dica quanto a degrado e abbrutimento. Una città capace di
progettare, in maniera autonoma ed autorganizzata un proprio modello sociale e
aggregativo, un diverso modo di “amministrarsi”, alterativo ai dettami, ai
vincoli, ai legacci ad essa imposti dalle politiche dei governi centrali che si
avvicendano alla guida dal paese senza passare da alcuna elezione, in spregio
ai più elementari statuti della democrazia politica.
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