“L’unità dei marxisti-leninisti non dipende dalle qualità diplomatiche, dalle buone maniere o dalla tolleranza. L’unità tra alcune persone, tra alcuni circoli dipende spesso dalle buone maniere, dalla tolleranza reciproca e dai compromessi, ma l’unità dei marxisti-leninisti, l’unità del proletariato attorno ai marxisti-leninisti e l’unità delle masse popolari attorno al proletariato possono essere conquistate e rafforzate solo con una giusta linea: è la lotta per il potere contro la borghesia secondo una giusta direzione che unisce i rivoluzionari tra loro e con il popolo; senza questo l’unità non si crea e dove esiste si corrompe e scompare.”
Da Storia dell’organizzazione marxista-leninista in Italia (1963-69),
a cura di Giuseppe Maj, in Che fare, n. 5, estate 1969
a cura di Giuseppe Maj, in Che fare, n. 5, estate 1969
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