Il due febbraio il segretario generale del Sindacato
Lavoratori in Lotta (SLL) di Napoli invia a questa Commissione Gramsci il
resoconto di un confronto avvenuto a metà gennaio, che pubblichiamo.
Commissione Gramsci
La Napoli servizi è una azienda
partecipata del Comune di Napoli con circa duemila dipendenti. Il 17 gennaio
2017 c’è stato un incontro tra il
sindaco Luigi De Magistris, l’assessore al lavoro Enrico Panini, il direttore
generale e capo gabinetto del comune di Napoli Attilio Auricchio e tutte le Organizzazioni
Sindacali della Napoli servizi per chiedere la rimozione dell’amministratore
unico dell’azienda Mimmo Allocca e il reintegro di un suo dipendente Sergio
Vitiello, licenziato dallo stesso Allocca.
Prima di entrare in
dettaglio sull’incontro, è utile avere conoscenza dello sviluppo delle
relazioni sindacali nei mesi precedenti. Nel maggio del 2016, le organizzazioni
sindacali: SLL, USB e CGIL proposero un referendum su:
1. Abolizione dei
superminimi dei dirigenti;
2. Sanità integrativa (per
i lavoratori che non hanno i mezzi per curarsi interviene la società);
3. Livelli di
inquadramento delle basse qualifiche.
Il referendum è stato
ostacolato da altre organizzazioni sindacali
come: UIL, CISL, UGL e Fiadel, che hanno minacciato di non votare e
hanno fatto propaganda perché i lavoratori non lo facessero.
Al referendum invece ha partecipato
il 90% dei lavoratori, con la vittoria del 72% a favore delle proposte sopra
indicate. La vittoria del referendum ha costretto gli altri sindacati, che
rappresentano la maggioranza dei lavoratori in azienda, a smettere di mantenere
il ruolo di sponda all’azienda che sempre avevano mantenuto. Unire i lavoratori
facendoli partecipare al referendum ha spiazzato le organizzazioni sindacali
contrarie, spinte ad arretrare dalla vittoria del 72%.
Il 17 gennaio la
delegazione dei sindacati all’ingresso
del palazzo S. Giacomo, dove ha sede il Municipio, ha iniziato con una presa di
posizione ferma, per non limitare l’incontro col sindaco solo ai dirigenti
sindacali ma peri far partecipare anche alcuni lavoratori. La cosa in parte è
riuscita, e infatti i rappresentanti sindacali dai quattordici previsti sono diventati
trenta circa. Del SLL, da due che eravamo previsti siamo saliti a cinque. Alla
riunione ha preso subito la parola Pasquale Visconti, segretario provinciale
del SLL dichiarando ad alta voce: “Prima di iniziare poniamo la questione del
lavoratore licenziato, che deve essere riassunto a breve termine”. La parola è
passata ai rappresentanti dei sindacati confederali i quali hanno appoggiato la
nostra richiesta, cioè di far rientrare il licenziato. Riguardo all’amministratore
però parlavano solo di ridimensionare il suo ruolo a differenza di noi che dichiaravamo
in modo categorico la necessità di estrometterlo.
Il segretario della CGIL
ci teneva a chiudere il suo intervento con la frase: ”Noi non siamo
conflittuali ma per la soluzione pacifica!” Il resto degli interventi continuava
sulla stessa linea e tono del rappresentante della CGIL. Questo modo di parlare poco chiaro non
permette di capire in che posizione uno sta. Dubito che lo stesso de Magistris
avesse chiaro il problema che stavamo trattando. Questo modo poco chiaro è
quello di cui parlava Lenin quasi cento anni fa, ed è quello di chi “sfugge
sempre all’impostazione precisa e definitiva di un problema, va alla ricerca di
una risultante, si contorce come una serpe fra punti di vista che si escludono
a vicenda, cercando di “essere d’accordo” sia con l’uno sia con l’altro,
riducendo le sue divergenze a piccoli emendamenti, a dubbi, a pii e innocenti
desideri, ecc. ecc.”[1]
Luigi Sito, segretario
generale del SLL, a questo punto ha detto: “Prima di tutto chiediamo il ritiro
del licenziamento di Sergio Vitiello, e poi voglio dire una cosa a Giovanni,
segretario provinciale della CGIL: “Compagno, sei antistorico, perché non vedi
che lo sviluppo dell’umanità dagli uomini delle caverne fino a oggi è avvenuto
con conflitti e guerre. Non è stato anche il caso di questo sindaco che,
giustamente, si è messo in conflitto col governo Renzi?
Il sindaco ha commentato
che “quando è necessario ci vuole il conflitto”. Sito gli ha detto: “Sindaco, o
Luigi come ti devo chiamare, un anno fa a nome del SLL ti avevo detto che il
sig. Allocca era incompatibile con noi e con i lavoratori, perché tutto quello che
sapeva dire e che continua a dire è che comanda lui. Noi invece ribadiamo che
la Napoli Servizi è dei lavoratori e dei cittadini napoletani. Quelli di
Allocca sono atteggiamenti camorristici, ed è lui che deve essere licenziato.
Se questo non succede ce la vediamo noi!” Ha concluso rivolgendosi direttamente
al sindaco: “In questo caso ti assumi tu tutte le responsabilità!”.
Il sindaco dopo il
nostro intervento, ha detto di aver ben compreso la situazione che però,
essendo complicata, richiedeva una settimana di tempo per capire il da farsi. Dopo
la riunione la maggior parte dei lavoratori, che avevano assistito con grande
interesse all’incontro, si sono complimentati per il nostro intervento deciso e
diretto.
Trascorsa una settimana,
l’assessore al lavoro Panini ci ha informato delle decisioni prese e cioè che
l’amministratore Allocca era stato commissariato. Nell’attesa che vengano
nominati il direttore generale e il responsabile delle relazioni sindacali, i
sindacati si rivolgeranno direttamente all’amministrazione comunale nelle
persone del sindaco e dell’assessore Panini. Non appena verrà eletto il
responsabile delle relazioni sindacali il primo compito che dovrà affrontare
riguarda proprio la riassunzione del lavoratore licenziato da Allocca.
Abbiamo anche proposto a
De Magistris il cambio del contratto in meglio, e lui ha detto di essere
d’accordo con i lavoratori «ad avviare una valutazione delle condizioni e dei
costi per addivenire ad un assetto contrattuale, diverso e migliorativo da
quello in corso».
Sindacato
Lavoratori in Lotta–per il sindacato di classe.
Luigi
Sito, Segretario generale.
Napoli,
2 febbraio 2017
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