STUDIAMO LA STORIA. 17 NOVEMBRE 2011, L’OCCUPAZIONE DELLA
SCUOLA SCHIPA.
Nella assemblea tenuta il 12 gennaio all’ex Asilo Filangieri
di Napoli, e di cui c’è resoconto in questo blog, molti hanno parlato della
necessità che i giovani conoscano la storia. Ecco un passaggio importante della
storia della lotta di classe a Napoli, l’occupazione della scuola Schipa di
Napoli, che ricordiamo con il comunicato dell’epoca della Segreteria federale
del Partito dei CARC.
"Il nostro partito ha lanciato la proposta di questa
occupazione in un’assemblea pubblica della rete antifascista: l’ex scuola
Schipa, infatti, era già stata occupata
dal movimento antifascista napoletano come avamposto di lotta contro Casa Pound
due anni fa, lo sgombero fu il prezzo pagato per la cacciata di Casa Pound dal
quartiere, quindi questa nuova
occupazione è ancora più significativa.
Alla nostra proposta, che ha il carattere inclusivo e
lo spirito del coordinamento delle forze che si battono per non pagare la crisi
dei padroni, ha aderito con slancio ed entusiasmo il collettivo ZERO, con loro
abbiamo costituito un comitato popolare, il Comitato casa bene comune. Nel giro
di un mese, il 17 novembre, al termine di una giornata di lotta e
mobilitazione, abbiamo occupato.
Attualmente lo stabile è abitato da 5 nuclei
familiari e da vari studenti che si sono liberati della precarietà abitativa,
il nostro partito usa una stanza per attività politica, un’altra ospita il
comitato Casa bene comune e altre realtà
e attività sociali.
Non chiediamo
l’elemosina all’Amministrazione, ma vogliamo contribuire a dare una
linea politica a chi si batte per far fronte praticamente agli effetti della
crisi, al di là dei proclami e della demagogia. Per questo abbiamo organizzato
un’assemblea pubblica per discutere, scambiare esperienze, progettare lo
sviluppo dell’iniziativa: oltre a tutte le realtà di lotta napoletane abbiamo
invitato i compagni di Roma, che hanno storiche esperienze nella lotta per la
casa, come Action, Puzzle, Point Break e Blocchi Precari Metropolitani; abbiamo
invitato anche i rappresentanti istituzionali, l’Assessore alle politiche
sociali D’Angelo, quello ai Beni comuni Lucarelli e il Presidente della
municipalità Chirico. L’assemblea ha visto una buona partecipazione delle
realtà di quartiere e il dibattito sviluppatosi grazie ai contributi dei
compagni romani è stato importante per comprendere come questa esperienza può
essere consolidata e sviluppata. L’assenza degli esponenti dell’Amministrazione
e delle istituzioni, eccezion fatta per il consigliere del PRC Arnaldo Maurino,
è un segnale che la giunta De Magistris è ancora poco disponibile a
relazionarsi direttamente con chi promuove la mobilitazione popolare per dare
soluzioni reali ai problemi che attanagliano i proletari di Napoli.
Il Comitato casa bene comune ha aperto uno sportello
che raccoglie e vaglia le richieste di alloggi per organizzare e promuovere
nuove occupazioni: in meno di un mese sono più di 60 i nuclei familiari che si sono “iscritti”.
Saranno queste iniziative di occupazione a mettere la giunta De Magistris di
fronte al fatto che la soluzione non è quella imposta dal governo Monti e dalla
BCE di svendere il patrimonio pubblico, ma renderlo fruibile alle masse
popolari.
Noi abbiamo cominciato la partita, le masse popolari
stanno nella nostra squadra, l’Amministrazione scelga da che parte stare, se
con le masse popolari o con il governo Monti-BCE."
(da Resistenza,
n.1, gennaio 2012)
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